La scuola sia come la volevano i Padri Costituenti.

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Difendere la scuola così come la immaginarono i Padri Costituenti, un luogo per la formazione dell’individuo e un presidio di democrazia.
Con l’attenzione rivolta al capitolo 34 della Costituzione Italiana, la Flc, Federazione lavoratori della conoscenza di Ggil ha messo in moto il Camper dei diritti.
In questi giorni in giro per la Romagna, domani, martedì 12 dicembre, la carovana approda nel riminese, e mercoledì 13 in provincia di Forlì-Cesena, a Cesenatico dove per l’occasione Flc Cigl Forlì-Cesena promuove anche un’assemblea rivolta al mondo della conoscenza ma aperta al pubblico. L’appuntamento è dalle 8.30 alle 10.30 al Museo della Marineria.
Al centro dell’incontro si parlerà di Pedagogia “quella cosa – ha detto stamane durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento Pier Francesco Minnucci, segretario generale Flc Cgil Forlì-Cesena – di cui non si parla più quando si occupa di scuola e che invece secondo noi deve essere al centro di ogni riflessione che riguarda il futuro delle istituzioni legate alla formazione della persona”.
Parteciperanno all’assemblea, infatti, oltre al segretario Minnucci, la pedagogista, scrittrice ed ex dirigente scolastica Marina Seganti, e Dalia Furino, della segreteria Flc Cgil Fc. Moderatrice Monica Donini, della segreteria Flc Cgil Fc.
Al termine dell’assemblea, il camper attraverserà le strade della provincia e farà sosta a Tredozio, dove in questo annus horribilis 2023, la scuola – insieme al resto del territorio – ha subito oltre all’alluvione, anche il terremoto e dove si rischia, come negli altri territori collinari, il taglio dei plessi scolastici.
Questa la principale preoccupazione che muove Flc Cgil. Per il prossimo anno scolastico, spiega Pier Francesco Minnucci, diventerà effettivo il taglio che in cinque anni vedrà ridimensionati gli istituti scolastici del Paese di 900 unità. In Emilia Romagna il taglio più alto lo subirà Reggo Emilia con 7 istituti in meno, poi in Romagna, Forlì-Cesena con 5. Il ridimensionamento probabilmente riguarderà il primo ciclo, dalle scuole dell’infanzia alla secondaria di primo grado, entro la fine dell’anno si saprà con precisione dove si abbatterà la scure.
“Il Camper dei diritti è un’iniziativa nazionale che rivendica i diritti costituzionali secondo noi messi a repentaglio dal Governo – dettaglia Minnucci –. Per esempio l’autonomia differenziata mette a rischio i diritti della scuola, ma anche il diritto alla salute e al lavoro certo”.
La nomina di ben 270 mila supplenti per l’anno scolastico in corso è un altro esempio del trend, così come la tendenza al rinnovo ritardato dei contratti (si sta firmando in questi giorni quello del triennio 2019-2021) o lo stanziamento di appena il 6% previsto dal Governo sugli stipendi del mondo della conoscenza, per coprire l’inflazione che però si è abbattuta sulla busta paga con un meno 18%.
“L’autonomia differenziata che sta andando dritta in Parlamento attraverso il decreto Calderoli – insiste Pier Francesco Minnucci – apre la strada alla regionalizzazione. Flc Cgil di no all’autonomia differenziata, che mette in pericolo la scuola come unica istituzione in grado di generare unità nazionale, come si legge nella relazione del costituente Concetto Marchesi… Si rischiano 20 istituzioni scolastiche diverse, 20 trattamenti economici diversi, 20 contratti diversi e anche diplomi diversi, difficilmente riconoscibili sul territorio nazionale”.
Il no di Flc Ggil riguarda anche la soppressione del liceo economico e alla sua confluenza con il liceo del Made in Italy, una “curvatura della scuola verso esigenze non legate alla formazione ma alla professione, sostituendo l’insegnamento con il lavoro”.
Agli stessi principi si lega, sottolinea Minnucci, il dimensionamento che prevede il taglio delle direzioni didattiche. In base a questo, si vedranno spazzati via ben 14 istituti scolastici in Emilia Romagna, con la provincia di Forlì – Cesena quale la più colpita in Romagna, con ben 5 soppressioni.
E se è vero che sulla carta i tagli seguono le previsioni demografiche future, è altrettanto vero – insiste Minnucci – che la scuola non ha mai ricevuto potenziamenti, neppure negli anni del boom demografico. “Bisogna invece trasformare il calo demografico in opportunità, scongiurare le classi-pollaio a favore di una mirata qualità della formazione, mantenendo fisso il criterio dell’Unità del Paese.
Quando i padri costituenti scrissero la Costituzione – ha concluso il segretario – non lo fecero considerando la situazione contingente, disastrosa, ma immaginando ciò che il Paese poteva diventare andando oltre i disastri. Viva l’Italia antifascista”.

Mariaelena Forti


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