SuperQuark

SUPERQUARK COMPIE 40 ANNI

All’inizio si chiamava solo Quark era in seconda serata e andava in onda dopo Dallas. La prima puntata andò in onda il 18 marzo 1981 e divenne sempre più popolare. Nel 1995 il ‘restyling’: il nome fu cambiato in SuperQuark, con una durata maggiore e una nuova formula: fare divulgazione scientifica, tecnologica, naturalistica, alimentare, umanistica alla portata di tutti, musica, archeologica. Compie 40 anni lo storico e fortunato programma di Piero Angela, (93 anni il prossimo 22 dicembre), principe dei divulgatori scientifici in tv, 12 lauree honoris causa e medaglia d’oro per la cultura italiana.
In una intervista fatta su la repubblica Piero Angela afferma: “La prima volta che siamo andati in onda c’era ancora l’Unione Sovietica e si parlava di rifugi antiatomici – raccontava all’Ansa – Nel 1981 nasceva anche il primo personal computer, mentre il telefonino e internet erano lontani. Andare in onda alle 21.35 significava essere già in seconda serata: in quella storica prima puntata portammo a casa un risultato di oltre 9 milioni di telespettatori. Nascevano anche le prime tv commerciali. Da quel lontano 1981 il mondo è cambiato ma, rileva il conduttore, “il linguaggio usato per raccontarlo è rimasto lo stesso. Perché entrando nelle case degli italiani siamo diventati parenti dei telespettatori. Ma a modo nostro abbiamo anche fatto politica, usando proprio messaggi semplici e chiari a tutti, lontani dalle liti e dalle bagarre che tengono oggi banco”.

L’ORIGINE DEL NOME

Il nome Quark nacque da una lista di 50 nomi. Allora il quark era una particella ipotetica, costituente dell’atomo: usare questo nome per un programma voleva dire andare dentro le cose per comprendere i meccanismi di base. La scienza permette di capire tutto. Risponde a domande quali “da dove veniamo?” (astrofisica), “com’è nata la terra?” (geologia), “com’è nata la vita?” (biochimica), come si è evoluta la vita?” (biologia), “perché siamo diversi?” (genetica), “cos’è il cervello?” (neurologia) e così via. Sono le domande che l’uomo si è sempre posto e alle quali la scienza può rispondere. I miei telespettatori sono curiosi: vogliono capire e sapere”.