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L’interruttore differenziale o salvavita, permette di interrompere il circuito elettrico in caso di contatti accidentali causate da dispersione di corrente, infatti, questo dispositivo apre il circuito arrestando così il passaggio di corrente.
Il fatto che vi sia una dispersione, significa, che qualcosa fa contatto, questo accade quando si prende la scossa, difatti la corrente esce dal circuito attraversando il corpo umano.
Può essere causato, dal cedimento di qualche parte circuitale (isolamento) dell’impianto o elettrodomestici, vedi anche quadri elettrici.

Condizioni normali di funzionamento

  • La somma algebrica delle correnti è pari a 0 nel toroide non scorre alcun flusso magnetico.

Condizioni di contatto o dispersione a terra

  • Si ha una differenza di corrente, detta corrente differenziale IΔ, che induce una forza elettromotrice, questa agisce sul dispositivo di sgancio (relè differenziale) che apre il circuito.

 

 

1 – Alimentazione;
2 – Uscita verso circuito utilizzatore;
3 – Toroide in materiale ferroso al alta permeabilità;
4 – Avvolgimenti dei conduttori di linea (con correnti uguali in entrata è uscita i flussi generati si annullano);
5 – Avvolgimento rivelazione corrente differenziale ( se i flussi generati dai conduttori di linea, sono diversi, si genera nel toroide un flusso magnetico, che, induce a sua volta una f.e.m con il compito di comandare il dispositivo di sgancio );
6 – Dispositivo di sgancio per l’apertura dell’interruttore;
7 – Tasto di prova;
8 – Resistore per limitare corrente di prova;
9 – Contatti dell’interruttore.

 

Valore della corrente differenziale d’intervento

  • Differenziali a bassa sensibilità: Il valore della corrente differenziale d’intervento supera i 30 mA valori previsti dalle norme sono (0.1 – 0.3 – 0.5 – 1 A).
  • Differenziali ad alta sensibilità: quando la corrente differenziale d’intervento è minore di 0,03 Ampere (30mA).

Scelta dell’interruttore differenziale

  • Il numero dei poli (2-3-4 poli);
  • Tensione nominale: Valore della tensione di esercizio in cui opera l’apparecchio (es. 230 V, 400 V);
  • Corrente nominale: Valore massimo di corrente in cui deve lavorare l’apparecchio valori nominali previsti dalle norme sono 6 – 10 – 13 – 16 – 20 – 25 – 32 – 40 – 50 – 63 – 80 – 100 – 125 A;
  • Se l’interruttore presenta anche una protezione contro le sovracorrenti, si parla di differenziale magnetotermico viceversa si parla di differenziale puro;
  • Se l’interruttore differenziale è sprovvisto di una protezione contro le sovracorrenti, questa dovrà essere prevista a monte dello stesso differenziale;
  • Se il dispositivo incorpora la protezione magnetotermica basterà scegliere il taglio a seconda dell’utilizzo.

Schema di montaggio

Coordinamento con impianto di terra

Negli impianti in BT (sistemi TT) nei locali ordinari deve essere rispettata la condizione dettata dalla formula:

RE = 50 V/ Id

  • 50 V = Tensione di contatto limite ammissibile [V]
  • Id = Corrente differenziale d’intervento [A]
  • RE = Resistenza di terra espressa in ohm [Ω]
  • Tale formula fornisce il valore massimo della resistenza di terra in relazione al valore d’intervento del differenziale.
  • Con un differenziale da 30 mA la resistenza di terra potrà essere anche di Re=50/0.03 A = 1666 Ω
  • Con un differenziale da 300 mA la resistenza di terra potrà essere anche di Re = 50/0.3 A = 166,6 Ω

Dove:

  • 50 = massima tensione di contatto (in volt) ammessa negli ambienti ordinari senza che sia richiesto l’intervento dell’interruttore differenziale (negli ambienti speciali: cantieri, stalle e locali medici la tensione massima ammessa è 25 V);

Verifica:

La misura della resistenza di terra dell’impianto si ottiene applicando il metodo voltamperometrico.

 

 

Differenziale puro

A – Corrente nominale;
B – Tensione Nominale;
C – Potere d’interruzione intrinseco;
D – Forma d’onda rilevabile in questo caso solo sinusoidale, quindi tipo AC;
E – Corrente differenziale d’intervento qui 10 mA;
F – Marchio di qualità.

Interruttore magnetotermico-differenziale

A – Ingresso dispositivo per fase e neutro;
B – Uscita dispositivo per fase e neutro;
C – Corrente nominale del magnetotermico (16A) e del differenziale 32A;
D – Levetta per attivare/disattivare differenziale;
E – Corrente differenziale d’intervento qui 30 mA;
F – Tasto di prova. Questo tasto causa l’intervento del differenziale creando una “dispersione” di corrente.