Relè bistabili o a ritenuta.

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La posizione assunta dai contatti, a seguito dell’alimentazione della bobina di eccitazione, si mantiene anche quando cessa l’alimentazione, occorre perciò una nuova eccitazione per far tornare i contatti nella posizione di partenza.
Quest’ultimo detto anche relè interruttore (vedi anche l’articolo classificazione dei relè) è caratterizzato da due possibili stati di riposo; grazie alla presenza di due bobine di comando per cui, quando arriva un impulso esterno il circuito elettrico commuta mentre quando cessa l’impulso esterno, il circuito resta nello stato determinato dall’impulso precedente e i contatti restano attivati anche se l’alimentazione della bobina è assente. In questo caso, il mantenimento dei contatti nella posizione di lavoro (quella in cui il contatto è chiuso e c’è il passaggio della corrente), anche al cessare dell’alimentazione, è garantito da un sistema di ritenuta di natura meccanica. L’esempio più semplice che utilizza un relè bistabile e l’accensione di una lampada da più punti.
Il mantenimento dei contatti nella posizione di lavoro, anche al cessare dell’alimentazione, è assicurato da un sistema di ritenuta di natura meccanica.
A questa categoria appartengono i relè a impulsi o passo-passo, detti anche relè ciclici o ad impulso, caratterizzati da una bobina che agisce su di un meccanismo che aziona tramite una camma, uno o più contatti. L’esempio più semplice di un relè passo-passo, è quello di poter permettere di comandare l’accensione o lo spegnimento di un gruppo di lampade, in modo alternato.

Un po’ di storia

Il relè passo-passo venne brevettato nel 1949 da Piero Giordanino, che nel 1954 fondò la Finder, azienda torinese leader italiana nel settore. Una serie ciclica di configurazioni dei contatti viene percorsa, avanzando di un passo ad ogni impulso applicato all’ingresso. Sono costituiti da un contatto posizionato su una camma a sezione quadrata che ad ogni impulso ruota di un ottavo di giro (passo), il contatto si può trovare sul lato del quadro (contatto chiuso), oppure sul vertice del quadro (contatto aperto), e così in successione. Sono di questo tipo i relè che controllano l’accensione e lo spegnimento degli impianti di illuminazione, civili o industriali, con comando da più di due punti: più pulsanti collegati fra di loro in parallelo controllano l’eccitazione della bobina del relè. Ogni volta che la bobina viene eccitata con la pressione di un qualsiasi pulsante, la camma ruota di un passo e, a causa della sua conformazione, alterna ad ogni azionamento una posizione del contatto chiuso ad una del contatto aperto.

Simili modalità di funzionamento sono applicate nei vecchi programmatori meccanici delle lavatrici e delle lavastoviglie.

Ad impulsi

Si definiscono in questo modo i relè che permettono un loro funzionamento tramite un’alimentazione limitata nel tempo, appunto impulsivamente, generalmente i relè che possono essere alimentati in questo modo possono essere del tipo temporizzato/monostabile e/o passo-passo.

Relè ad impulsi 10 A “caratteristiche tecniche”

1 o 2 contatti – Relè elettromeccanico ad impulsi con circuito bobina e contatti separati
• 6 sequenze disponibili
• Morsetti a vite
• Bobina AC
• Montaggio a pannello o ad incasso
• Contatti senza Cadmio

 

Schema contatti

Ecco come cablare il circuito