Lampada fluorescente.

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Le lampade fluorescenti, comunemente denominate ”a neon”, possiedono una notevole durata di esercizio; alcune tabelle indicano fino a 7 – 8000 ore. Per funzionare, la lampada fluorescente necessita di una serie di elementi circuitali: reattore, starter e condensatore. Essi, presentano un certo ingombro e devono essere adeguatamente collocati nella struttura di supporto.
Il tubo viene montato in plafoniere o applique dotate di zoccoletti con contatti elettrici.

C = Condensatore;
R = Reattore;
S = Starter.

F = Fase;
N = Neutro;
PE = Conduttore di protezione.

All’interno dell’elemento di supporto sono presenti gli elementi suindicati, necessari per l’accensione. Montare una lampada fluorescente è estremamente semplice, in quanto si tratta solamente di applicarla al muro.

L’impiego

Il campo d’impiego delle lampade fluorescenti è vasto; comprende praticamente tutti i punti luce presenti in casa, ma è bene operare alcune scelte.
La lampada fluorescente non è predisposta a frequenti accensioni e spegnimenti; piuttosto, è adatta a lunghi periodi di funzionamento. Spesso, viene utilizzata ad esempio nel ripostiglio, dove viene accesa per lassi di tempo prolungati. Nell’ arco di brevi tempi di utilizzo, è più indicato, adoperarla a LED oppure alogena. Lo stesso vale per le lampade che illuminano l’ingresso o la cantina.
In cucina, in tinello o nel soggiorno, dove i periodi di illuminazione sono molto prolungati, è più indicato installare una lampada fluorescente.
Tenete presente che le lampade di questo tipo producono una leggera vibrazione .
Per ovviare a questo inconveniente, si possono inserire in un ambiente più lampade; in tal modo, viene annullato l’effetto stroboscopico.
Inoltre, le lampade fluorescenti producono un leggero ronzio( accentuato quando sono logore) che può infastidire.
La quantità di luce emessa da un tubo fluorescente dipende dalla temperatura dell’ambiente in cui esso è posto: oltre i 25/30 gradi l’illuminazione decresce; quindi, necessita, se l’ambiente è molto caldo, provvedere ad un’ adeguata ventilazione per dissipare il calore.
Prima di procedere all’installazione, occorre tener conto anche di un ulteriore fattore: se nella zona d ‘abitazione vi sono frequenti abbassamenti di tensione, le lampade fluorescenti potrebbero avere serie difficoltà d’accensione.

Struttura e montaggio

Una lampada fluorescente è costituita da un tubo di vetro ( di varia forma e dimensione) al cui interno è presente un gas particolare a bassa pressione.
Alle estremità del tubo sono installati due elettrodi che, quando sono percorsi da corrente, secondo opportuni sistemi, provocano una ”scarica” nel gas, il quale innesca il fenomeno illuminante.
Il tubo viene montato in plafoniere dotate di zoccoletti con contatti elettrici. All’interno delle plafoniere, come si è detto, sono presenti gli altri elementi necessari per l’accensione della lampada fluorescente. Scegliete una posizione adatta, che non sia troppo vicina alle persone. Le plafoniere da fissare al muro, infatti, sono rigidamente bloccate; quindi, se vi si urta contro con un oggetto (scopa, scaletta pieghevole ecc,) si causa la rottura immediata del tubo. Ovviamente, tutto ciò , accade più difficilmente nelle lampade sospese.
Dalla cassetta di derivazione più vicina, fate partire i conduttori, che, per mezzo di una canaletta esterna sottotraccia, giungono all’interruttore e alla plafoniera stessa. Questa, viene fissata a una parete verticale o al soffitto, per mezzo di tasselli a espansione, le cui teste vengono inserite in asole che permettono di regolare a piacimento la posizione della plafoniera. Quando la plafoniera è fissata al muro, si eseguono i collegamenti dei due cavi e del conduttore di terra (sempre dopo aver staccato la corrente) e quindi si inserisce il tubo negli zoccoletti, ruotandolo di 45 gradi per fissarne il blocco.
Oltre alle normali lampade fluorescenti tubolari, esistono altri modelli che presentano caratteristiche particolari, tra cui quelli ad accensione istantanea.

Eventuali problemi di funzionamento
Oltre all’installazione ex novo di una lampada fluorescente, uno tra gli interventi che si può eseguire, è la sostituzione del tubo o di uno degli elementi circuitali causata dal logorio o deterioramento dello stesso Alcuni indicatori possono essere l’accensione troppo lenta. La breve durata del tubo può essere causata da accensioni troppo frequenti o dall’innalzamento della temperatura dell’ambiente.
E’ conveniente anche far esaminare il reattore, perché potrebbe trattarsi di tensione troppo alta (o troppo bassa) presente nei suoi morsetti (fate attenzione al modello dello starter es: s10, in quanto può non consentire il regolare funzionamento circuitale); pertanto, se l’accensione non si attiva,  senza altri segni premonitori, provate a sostituire lo starter. Infine, verificate che i piedini non siano ossidati o se qualche conduttore non sia sfilato dagli zoccoletti.
E’ sempre causa dello starter ( in corto circuito) quando le estremità del tubo restano accese anche dopo lo spegnimento della lampada.

Funzionamento del tubo
Applicando la tensione tra i contatti dello starter, l’interruttore bimetallico si deforma e permette il passaggio di corrente tra gli elettrodi del tubo, i quale si riscaldano ed emanano luce. Immediatamente dopo, lo starter si riapre e termina la sua funzione, l’alimentatore (reattore) fornisce in un primo tempo una sovratensione per l’innesco iniziale, e, poi, abbassa la tensione durante il periodo di accensione. Il condensatore inserito in parallelo alla linea, ha il compito di rifasare il circuito, che altrimenti si troverebbe a funzionare con uno sfasamento eccessivo e con scarsa potenza.
Gli elementi circuitali che servono per l’accensione della lampada fluorescente vanno commisurati alla potenza della lampada stessa.