Serie Magic – interruttori , deviatori e invertitori.

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Premessa

L’impianto elettrico è composto da un insieme di componenti fondamentali per il funzionamento del circuito stesso regolati da una norma ( CEI 64-8 e dalla variante V3 del 2011 alla norma stessa) che fissa tre livelli qualitativi possibili per ogni impianto di nuova costruzione o di adeguamento per i vecchi impianti esistenti.
Il primo aspetto da segnalare è che la potenza contrattuale impegnata per i nuovi impianti fornita al privato dal fornitore dell’energia (ad esempio Enel, Edison, ecc) viene diversificata in base alla superficie della casa:

  • 3 kW come valore minimo per superfici fino a 75 mq;
  • 6 kW come valore minimo per superfici oltre i 75 mq.

Naturalmente non è obbligatorio che l’utente stipuli un contratto per questi valori ma l’impianto elettrico deve essere predisposto per accettare almeno queste potenze impegnate.
Esiste anche la possibilità di una fornitura di valore intermedio, cioè di 4,5 kW, nel caso di istallazioni di condizionatori o pompe di calore elettriche che richiedono potenze superiori.
Un impianto elettrico può essere considerato a norma di legge se certificato dalla dichiarazione di conformità, che è un documento nel quale il professionista abilitato attesta la messa in regola di un impianto: la normativa che regolamenta tale rilascio è il Decreto Ministeriale 37/2008.
Concludendo, in unità abitative di superficie fino a 75 ​\( m^2 \)​ gli impianti devono essere dimensionati in modo da poter stipulare un contratto con potenza contrattuale impegnata fino a 3 kW, e 6 kW per superfici superiori. La sezione del montante non deve essere di sezione inferiore a 6 ​\( mm^2 \)​.

Montante

Il montante viene definito dalle Norme come quel tronco di conduttura a percorso generalmente verticale, che mette in collegamento il contatore dell’Ente distributore (punto di consegna dell’energia elettrica) con il quadro di distribuzione (centralino) all’interno dell’abitazione; la sua estensione si snoda quindi tra il punto di consegna e il centralino. La Norma CEI 64-8 limita al 4% il valore massimo della caduta di tensione tra il punto di consegna e un qualsiasi punto dell’impianto utilizzatore; di conseguenza il dimensionamento del cavo della colonna montante deve essere eseguito considerando la potenza da trasportare e quindi la corrente di impiego, in modo da non superare la portata termica dei cavi e la stessa caduta di tensione, quest’ultima in modo particolare con linee montanti di lunghezza superiore ai 15 ÷ 20 m.
A titolo di esempio si raffrontano in tabella i dati essenziali per il dimensionamento delle linee montanti, ammettendo una caduta di tensione sul montante pari al 1,5% nelle situazioni peggiori e all’interno dell’appartamento una c.d.t. pari al 2,5%.

 

Interruttore

L’interruttore è un apparecchio elettrico in grado di aprire e chiudere un circuito sotto carico; è caratterizzato da due possibili posizioni (contatto aperto e contatto chiuso), nelle quali deve rimanere in mancanza di forze esterne (pressione sull’attuatore da parte di un operatore).
A seconda del numero di poli che interrompe si diversifica in:

  • unipolare (interruzione di un polo);
  • bipolare (interruzione di due poli).

L’interruttore unipolare è un apparecchio non automatico e, dal punto di vista della progettazione d’impianti, viene considerato come un punto (o posto) unico di comando, viene cioè utilizzato per comandare (una o più lampade) da un solo punto; generalmente viene utilizzato per impianti luce di piccoli locali (bagni, camerette, cucina, ripostiglio ecc.) oppure per il comando di singoli accessori (cappa aspirante, camino, lampada dello specchio ecc.). Costruttivamente, l’interruttore unipolare è composto da un corpo che contiene internamente il contatto elettrico, mentre sulla parte anteriore reca il meccanismo di manovra (tasto) e in quella posteriore i morsetti per il collegamento dell’apparecchio al circuito elettrico. I contatti possono essere realizzati in lega d’argento per prevenire l’eventuale incollaggio in chiusura in caso di cortocircuito; il cinematismo di scatto deve invece possedere una elevata resistenza meccanica, mentre il tasto di manovra deve essere caratterizzato da ben precise posizioni in apertura e in chiusura ed evitare posizioni intermedie.I dati elettrici che contraddistinguono un interruttore sono, oltre al numero di poli comandati, la natura della corrente che transita (continua o alternata), la tensione nominale (fino a 250 V c.a.) e il valore della corrente nominale (10 A).
La normativa prescrive infine che gli interruttori operino in modo tale da determinare la chiusura e l’apertura su tutti i poli con un’unica manovra; la manovra deve interessare tutti i conduttori attivi (di fase), con l’esclusione del conduttore di protezione (terra) ed eventualmente del conduttore neutro.

Il commutatore, chiamato anche interruttore a due circuiti ad una sola entrata oppure doppio interruttore, è un apparecchio che permette di comandare due gruppi di lampade dallo stesso punto.
Nell’evoluzione delle apparecchiature elettriche esso, come apparecchio di comando singolo, è nato con la versione monoblocco, ma con l’avvento degli apparecchi di tipo modulare non ha più ragione di esistere. Infatti, mentre nel caso di apparecchi non modulari esso costituiva un apparecchio predefinito, attualmente il commutatore è sostituito da due singoli interruttori disposti sul medesimo supporto (anche se nei cataloghi è possibile trovare un modulo commutatore unipolare a doppio tasto con posizioni 1-0-2).

Deviatore

Il deviatore è un apparecchio che permette di indirizzare la corrente che lo attraversa su due uscite alternative. Sostanzialmente rappresenta un ampliamento dell’interruttore, sul quale, anziché un solo morsetto di uscita, ne sono previsti due. I deviatori vengono impiegati sempre in coppia in figura le principali caratteristiche costruttive di un deviatore .

 

Esempio di interruttore, deviatore e invertitore.

Invertitore

L’invertitore è un apparecchio elettrico che viene utilizzato sempre in combinazione con due deviatori qualora sia necessario comandare l’utilizzatore da più punti; in sostanza per ogni punto di comando in più, oltre i due deviatori, bisogna inserire un invertitore; non sono mai installati nell’impianto come prime o ultime apparecchiature, ma sono connessi tra i due deviatori.

Punto luce comandato da un punto.

Punto luce comandato da due punti.

Punto luce comandato da tre punti.

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