Il LED, acronimo di Light Emetting Diodo, è un componente elettronico e, come si evince dalla sua denominazione, fa parte della famiglia dei semiconduttori (diodo) che possiede la particolarità di emettere luce. Per quanto detto, lo troviamo nella categoria dei componenti optoelettronici. Nick Holonyak Jr. è considerato il padre del diodo LED, emittente luce visibile, che sviluppò nel 1962 negli Stati Uniti lavorando per la General Electric Company. La diffusione del LED come comune componente elettronico avvenne nel 1970 quando fu possibile produrlo e commerciarlo ad un prezzo accettabile per permetterne l’utilizzo. Dapprima di colore rosso, venne successivamente prodotto di colore giallo e successivamente, nel tempo, di vari altri colori.
Il LED veniva utilizzato come spia luminosa, ma ebbe grande diffusione come display. Il display a 7 segmenti, ad esempio, integra 8 LED al suo interno per visualizzare i numeri da 0 a 9 e il punto decimale (vedi la pagina Display a 7 segmenti presente in questa stessa sezione – “Experiments”).
Manifattura
Il diodo LED si trova in commercio in varie fatture e dimensioni. Originariamente i più comuni erano quelli da 5mm e da 3mm, successivamente sono stati prodotti diodi a sezione rettangolare o quadrata per venire incontro alle esigenze estetiche dei produttori di apparecchiature elettroniche dove venivano utilizzati. Per lo stesso motivo, se all’inizio i LED erano solo di colore rosso, successivamente vennero prodotti di colore arancione, verde e altro.
Graficamente il LED è rappresentato da un comune diodo con due dardi a significare l’emissione di luce.
simbolo grafico
Essendo un diodo, il LED conduce solamente applicando opportunamente la tensione di alimentazione e cioè fornendo la tensione positiva all’anodo dello stesso. L’anodo del LED è identificato dal reoforo di lunghezza maggiore, mentre il catodo, nel LED di forma circolare, è individuabile da una sfaccettatura sul corpo dello stesso.
